domenica 28 marzo 2010

Siamo così, dolcemente complicate...

Noi. Donne.
Un mix di forza, emotività, fragilità, freddezza, sensualità, energia. Noi fatte di tante chiacchiere e altrettanti silenzi, noi che ci basta osservare per capire. Tutte diverse, ognuna "con le sue". Noi che ogni tanto abbiamo bisogno di un paio di tacchi alti e un rossetto rosso per sentirci belle, noi e le nostre "flippe" mentali a iosa, noi che cerchiamo a ogni domanda sempre una risposta. Noi che spesso rispondiamo "tutto bene" quando magari non ce n'è una a posto, noi che abbiamo bisogno di certezze. Noi che se iniziamo a parlare di uomini non finiamo più, noi e le nostre "sedute psicologiche" tra donne.


Come dice la mia carissima Fiorella...



"Siamo così, dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate, ma
potrai
trovarci ancora quì, con le nostre notti bianche ma non saremo
stanche, neanche
quando ti diremo ancora un altro sì".



E non poteva che uscire la mia solidarietà femminile. Ogni donna cel'ha, in questo siamo tutte uguali. Faccio il tifo per la donna, chi mi conosce lo sa bene! La donna che si è conquistata una posizione, che è arrivata al pari dell'uomo attraverso la sua emancipazione e il suo coraggio.


Diceva Diderot:





"Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e
asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle".


Che uomo! Aveva capito tutto!! :P
E purtroppo ancora oggi la donna vive in realtà talmente complicate, che in certi paesi non può neanche scoprirsi il volto, e non è altro che un "forno-sforna-prole", come dico io. Ma non basta andare molto lontano per capire che ancora la donna è una figura debole, basta guardarsi intorno, oppure semplicemente dentro l'armadio, o allo specchio.


Qualche mese fa ho partecipato a una conferenza sulla magrezza, della quale era ospite Benedetta Barzini, ex modella di Andy Warhol. Ascoltare le sue parole mi ha fatto pensare. Nel suo femminismo, forse a volte anche un po' eccessivo, tante parole mi sono rimaste impresse...



"Aprite l'armadio di una donna. Ci sono cento abiti, tutti diversi. Una
donna ne ha tantissimi, ma non è. Un uomo ne ha uno solo, ed è. Noi donne per le
occasioni importanti indossiamo la giacca, l'unico abito del maschio."


"Ci mettono bustini talmente stretti da non farci respirare e tacchi 15 sotto ai
piedi quasi a volerci dire 'Così voi, donne, non potete andare tanto lontano'...
E se guardiamo in passerella, non vediamo altro che donne magre, che scompaiono
dentro abiti firmati."






Donne strumento della moda, di un'idea assurda che "più sei magra più sei bella", perchè l'abito ti risalta addosso, anzi, ti annienta, ed è meglio così. Eccola, la cattiva pubblicità, i modelli sbagliati che ci propongono continuamente e che continuano imperterriti a proporci, provocando sempre più vittime della moda, dell'anoressia.

Ma mettendo da parte i casi estremi, tutte noi ogni giorno (o quasi!) ci guardiamo allo specchio per vedere se abbiamo messo su qualche chiletto di troppo, noi che passiamo le ore prima di uscire, per essere belle, per piacerci.
O forse per piacere?
"Chissà quando una donna riuscirà a guardarsi allo specchio vedendo quella
che è, e non quella che dovrebbe essere, per piacere. Al maschio.”

Chissà... Perchè anche in questo, in fondo, siamo tutte uguali...
=)
Veri e la sua solidarietà femminile di oggi

4 commenti:

  1. Mi associo naturalmente alla solidarietà femminile!Mi ricordo bene di quella conferenza con Benedetta Barzini e mi avevano colpito proprio queste frasi sulla debolezza femminile..Però io credo che quando ci guardiamo allo specchio conti di più per una donna piacere a se stessa piuttosto che agli altri, o può darsi che il piacere agli altri sia una cosa inconscia di cui non ci rendiamo neanche conto(quanto siamo complicate!)..come penso che la magrezza eccessiva in molti casi sia anche sintomo di disagi individuali più profondi del fatto di adattarsi alle imposizioni del mondo della moda..come siamo difficili!! però viva le donne e tutte le loro stranezze!;)

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  2. ..sicuramente! Questo è solo un banale esempio di quanto sia deleteria la divulgazione di un modello sbagliato..che sicuramente aggrava, ma che logicamente da sola non basta ad autodistruggerci, per fortuna, altrimenti saremmo finiti!! ;)

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  3. Benedetta Barzini è la professoressa di una mia amica che frequenta la NABA di Milano... :)
    Dev'essere stata interessantissima, quella conferenza. Purtroppo l'aspirazione al raggiungimento di un modello idealmente sbagliato è all'ordine del giorno... Ha ragione Veronica quando dice che una donna dovrebbe piacere prima di tutto a se stessa, ma non sempre così e non sempre è facile.
    Gli ultimi passi del mondo della moda poi, con l'introduzione di pochissime modelle over-size su tantissime anoressiche, sembrano quasi ridicoli. Quelle donne più formosa e decisamente più sane, belle e naturali sembrano essere derise. La svolta secondo me ha ancora da arrivare, e chissà se e quando lo farà.
    Intanto, viva le donne, mi unisco al coro :)

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  4. ..eh sì, più che altro chissà SE arriverà la svolta.. Comunque sì, davvero interessante la conferenza! Quella donna è un vulcano, veramente stupenda! E' un piacere sentirla parlare, figurarsi averla a lezione.. =)
    Ho registrato mentalmente ogni suo discorso, ogni sua parola.. E più parlava, più capivo quanto aveva ragione. "Parole drammaticamente sante!" pensavo. La donna "strumento commercializzato nelle mani della moda, e dell'uomo". Chissà quando una donna sarà LIBERA davvero, anche solo dal guardarsi allo specchio per assomigliare a un "modello" costruito, per piacere. Chissà quando una donna riuscirà davvero a PIACERSI prescindendo dal piacere. Perchè questo spesso sembra scontato e facile, ma in fondo non lo è per niente.
    ;)

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